Connessioni

di Omar Bellanova

Ti svegli così. Stesso letto. Tra le tue lenzuola, il soffitto bianco e la solita luce che invade la stanza facendosi spazio tra le tende. Solito risveglio ma tutto è diverso. Guardi alla finestra un paesaggio urbano immutato ma surreale. Il traffico tace, qualche avventore percorre le strade solitario. Si cammina in pochi. Si cammina soli. 

Qualcosa di invisibile ai tuoi occhi ha modificato senza modificarlo il mondo fuori da quella finestra. Qualcosa di altrettanto invisibile dentro di te si è attivato mutando sensazioni e stati d’animo. Qualcosa di antico che la tua esperienza di vita diretta ancora forse non conosce. 

Paura? Si c’è anche quella. Ma non è la solita paura, la vecchia cara paura rassicurante. 

La mente è un pò stordita, ovattata. Sei in grado di ragionare lucidamente, ma il tempo della riflessione è dilatato. La tua parte impulsiva per il momento tace. 

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E’ giusto far usare tablet e smartphone a mio figlio?

di Omar Bellanova

Questa è una domanda che in uno studio di psicologia viene fatta sempre più frequentemente. A volte magari alla fine di una terapia, mentre abbiamo impugnato il nostro smartphone per fissare l’appuntamento della prossima settimana, il paziente fa un’apertura del tipo “senta volevo chiederle…”.
Tanto per iniziare la prima cosa positiva di questa domanda per un genitore è: farsi questa domanda.
Ma dato che noi psicologi crediamo tanto nelle belle domande e nel loro rispetto, resisterò alla tentazione di rispondere con “come mai ci facciamo questa domanda?”, ritenendo più utile fornire dei punti importanti al fine di permettere di elaborare una risposta personale.

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ultima parte dell’intervista sul narcisismo pubblicata su Pazienti.it

Come si cura il narcisismo?

di Omar Bellanova

Ricordiamo per un attimo che gli schemi interpersonali sono sempre guidati da dei bisogni e principalmente quelli del narcisista sono: il bisogno di essere riconosciuti speciali dagli altri e l’antagonismo/rango sociale.

Nel primo caso il narcisista, animato dal bisogno di ammirazione, vive il suo agire nel mondo, con la necessità che ogni sua azione, traguardo creazione, sia sotto i riflettori dell’ammirazione di chi lo circonda. Se questa componente manca il narcisista crolla, si arresta. Certo a chi non piace l’ammirazione degli altri? Ma che cosa manca di “sano” in questa dinamica? Si proprio quell’essere animati dal piacere intrinseco del fare le cose, quello che Dimaggio chiama “avere le mani in pasta”, vivere la propria vita come una forma di “artigianato”. Il narcisista non riesce a sentirlo ed è su tale aspetto che si dovrebbe orientare principalmente una terapia efficace nei suoi confronti.

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Intervista sul narcisismo a Omar Bellanova su Pazienti.it 4a Parte

di Omar Bellanova

Come si comporta il narcisista in amore?

Dopo questa sintesi della descrizione che fa Dimaggio nel suo libro, sarà adesso più facile rispondere a questa domanda.

Il narcisista a causa delle sue peculiarità e del funzionamento dei sui schemi interpersonali, vive con estrema difficoltà le relazioni, sia amicali che di coppia.

Si è facilmente portati a pensare che la continua richiesta di attenzione e ammirazione possano costituire la causa principale del fallimento delle relazioni, ma non è solo questo. È sul piano dell’intimità che il narcisista vive una grande difficoltà: il mostrare il suo lato vulnerabile. Proprio così, ogni essere umano, in quanto “animale sociale” può contare su una rete di rapporti sociali alla quale potersi rivolgere in caso di eventuali difficoltà e il supporto con il partner è tra le più significative di queste relazioni.

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Intervista sul narcisismo a Omar Bellanova su Pazienti.it 3a Parte

di Omar Bellanova

Cosa si intende con “narcisismo perverso”?

Il termine di “narcisista perverso” oggi è di gran moda, come ogni cosa che fa paura si cerca di parlarne tanto, ma a volte non lo si fa sempre nel modo giusto. Meriterebbe una digressione a sé, cercherò di fissare alcuni punti principali per orientare il binario del ragionamento fuori da possibili teorie che lo assimilano più a un personaggio fiabesco, come il lupo di Cappuccetto Rosso, che a un funzionamento della personalità, come quando il titolo di un articolo mette il allarme risuonando del tipo “come difendersi dal narcisista perverso”.

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Seconda parte dell’intervista sul narcisismo pubblicata su pazienti.it

Quali sono i sintomi del narcisismo?

 Scegliendo di seguire la linea dell’introduzione ci è possibile riformulare questa domanda in: “Quali sono le caratteristiche distintive del narcisismo?”

Nel suo libro, Dimaggio afferma che, per comprendere se una persona è affetta da narcisismo, è importante osservarne il comportamento, ma ancor più fondamentale è il comprenderne l’esperienza interna.

Nell’esperienza clinica reale, non sono l’egoismo o l’ego pompato di steroidi o l’ambizione ad avere il sopravvento, come si è erroneamente portati subito pensare. Quelli ci sono, ma la vera essenza del narcisismo risiede in altre componenti.

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Intervista su pazienti.it – Narcisismo e amore: ecco cosa aspettarsi

Una mia intervista su pazienti.it

parte prima

Narcisismo e amore: ecco cosa aspettarsi

intervista a Omar Bellanova

Probabilmente, la prima cosa opportuna da fare quando si parla di narcisismo in ambito clinico e, quindi, di disturbo di personalità narcisistica (DPN), al fine di averne una chiara e puntuale comprensione, è prendere distanza da una divulgazione che ha reso di pubblico dominio vecchie teorie che oggi risultano del tutto sorpassate e obsolete, le quali portano spesso a utilizzare, in modo non sempre esatto, la definizione di narcisismo all’interno dell’esperienza quotidiana.

Nell’immaginario comune, pensando al narcisismo, è quasi automatica la tendenza a ricollegarsi al personaggio mitologico di Narciso, da cui la definizione stessa ha preso il nome, il quale visse talmente incentrato sulla propria bellezza da riuscire ad amare soltanto se stesso, finché di questo egocentrismo esasperato e solitario ne restò vittima, ma non prima di aver fatto soffrire chi avesse avuto in vita sua sventura di incontrarlo e innamorarsi di lui.

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Nuovo sito! Ma resto fedele alla mia “mente analogica”

Benvenuto nel mio nuovo sito!

In questi tempi in cui il mondo tecnologico ci costringe a viaggiare più veloce di quanto possa averne bisogno il pensiero, prende vita il mio nuovo sito con una grafica ed una veste più rinnovata.

In queso periodo ho scoperto una bellissima stazione radio il cui motto è: “la radio com’era nel mondo com’è”. In questo slogan c’è veramente molto, ovvero forse sono solo io a trovare ciò che mi serve per aggiornare le mie convinzioni. Il bisogno di mantenere saldi dei principi, nel mio caso professionali e scientifici, ma la necessità di diffonderli in modo giusto in un mondo in continua evoluzione e cambiamento.

Un intento non sempre facile in un mondo dove il funzionamento dei nuovi media digitali a volte impone regole e fa richieste che vanno contro alcuni principi base della professione di psicoterapeuta che ho l’onore ed il dovere di rappresentare.

Come intendo provarci? Restando fedele al mio “essere analogico” e cercando di utilizzare il “l’estensione digitale” al solo scopo di fornire supporto e facilitazione con l’intento di portare la conoscenza e l’esperienza della mia professione in un contesto di condivisione più allargato, ma mai piegato alle regole dell’audience digitale.

Articoli scientifici, riflessioni sul mondo e soprattutto sull’essere umano nel suo percorso di vita dal punto di vista  della mia professione e soprattutto di professionista della mente che si pone nello stato di semplice osservatore sono i contenuti/contributi che mi prefiggo di fornire… ci riuscirò… non importa sarà un esperienza divertente in cui sperimentarsi.

Dalla poltrona del terapeuta un caro saluto a voi!